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di FRANCO CARDINI

Un'epoca che vide l'avvio delle scienze e tecniche moderne, lo splendore delle cattedrali, la nascita delle Università e il sistema economico ancor oggi vigente

Comincio ad essere stanco. E, con me e come me, credo lo siano la maggior parte di quegli studiosi di storia che - a differenza di molti loro saggi e avveduti colleghi - non si siano limitati a condurre le loro ricerche scientifiche nella chiusa, serena cerchia degli specialisti, ma si siano impegnati anche nel farne conoscere i risultati a un più ampio pubblico, persuasi che la cosiddetta "seria divulgazione" sia un po' un dovere sociale degli studiosi e serva a far crescere attraverso una migliore cultura storica la società civile.

Dopo decenni di militanza nel campo della cosiddetta "alta divulgazione storica", dopo decine di libri e centinaia di saggi e di articoli sull'argomento - libri, saggi e articoli che mi hanno indotto a sottrarre tempo a quella ricerca scientifica ch'era e resta la mia professione primaria -, debbo confessare il mio fallimento e quello di tutti i colleghi illusi al pari di me.

Vi faccio alcuni esempi: i Templari, il Santo Graal, le crociate, l'inquisizione. Casi "classici", attorno ai quali da ormai due secoli e mezzo circa almeno ruota un nugolo di menzogne, di malintesi, di falsi documenti presi per veri, d'infamie e di sciocchezze. Da decenni (dico decenni) io e tanti altri studiosi - anche molto importanti, come Jacques Le Goff - ci sforziamo di far penetrare nel circolo dei dati comunemente acquisiti da parte della società civile alcune verità obiettive ormai definitivamente assodate: che dietro alla questione dello scioglimento dell'Ordine religioso del Tempio non v'era alcun "mortale segreto" e che quella della occulta sopravvivenza dell'Ordine nei secoli è una balla elaborata fra Sei e Settecento di cui si conosce ogni falso documento, ogni particolare; che il Graal non è una vera o falsa reliquia e nemmeno un Oggetto Misterioso, ma una leggenda maturata fra XII e XIII secolo attraverso una serie di romanzi cavallereschi; che le crociate non sono mai state delle guerre di religione; che l'inquisizione era un tribunale istruttorio concepito per combattere il dilagare dell'eresia e non un'organizzazione segreta a delinquere gestita da alcuni sadici torturatori. Su tutto ciò esiste una montagna di documentazione probatoria e irrefutabile; e, peraltro, mai confutata. Ma non serve a nulla.

E sapete perché? Semplicemente perché nella nostra società esistono anche alcuni editori, alcuni plagiari semicolti e intellettualmente disonesti che si fanno passare come "autori", alcune riviste a grande tiratura, alcuni sodalizi che rifilano patacche onorifiche d'immaginari Ordini cavallereschi o che vendono certezze esoteriche o ufologiche a più o meno caro prezzo, alcuni (molti) giornalisti specie televisivi titolari di rubriche che si presentano come specializzate nel "far luce" sui "misteri della storia" e il cui fine immediato è aumentare l'audience, cosa che con programmi seri sarebbe più ardua; e tutti questi signori sono interessati a ingannare il pubblico e a spremergli danaro; ed esiste una buona fetta dell'opinione pubblica abbastanza ignorante da abboccare a quegli uncini e da cadere in quelle trappole e troppo poco colta per accedere a letture migliori, troppo pigra per rimettersi in discussione e ampliare, migliorandolo, il raggio delle sue conoscenze.

Ecco perché riemerge periodicamente la Leggenda Nera del medioevo come "secoli bui", una balla inventata durante il Settecento illuministico e trascinatasi durante Romanticismo ed Evoluzionismo. Riemerge perché la maggior parte della gente, che magari ha la licenza delle medie superiori, non riesce ancora nemmeno a capire che il cosiddetto "medioevo" è un'astrazione e una convenzione e che nel lungo millennio fra V e XV secolo accadde di tutto e il contrario di tutto: che allora e non solo allora ci furono le invasioni barbariche e i roghi inquisitoriali, ma anche l'avvio delle scienze e delle tecniche moderne, lo splendore delle cattedrali gotiche e della razionalità scolastica, la fondazione delle Università e del sistema economico-finanziario ancora vigente.

Ma andate a spiegar tutto questo agli spacciatori di patacche che hanno dalla loro le case editrici, la produzione cinematografica, la televisione: e che, se solo volessero, potrebbero divulgar davvero autentica cultura, e magari anche guadagnarci su. Andate a dirlo a chi ha fatto i miliardi scrivendo, stampando, girando, distribuendo patacche come Il codice da Vinci o The Body; andate a raccontarlo a chi sfrutta la semicultura e la pigrizia mentale accoppiata al puerile bisogno di mistero purché sia facile da capire; andate a lamentarvi con chi si arricchisce gestendo i supermarkets delle nuove religioni e i disneylands dove s'incontrano e interagiscono la vecchia paccottiglia occultistica dell'Ottocento e l'industria dei termovalorizzatori mentali gestiti dai sacerdoti del New Age che fonde e rielabora questa spazzatura pseudointellettuale e la rivende rivestita di lucente stagnola postmoderna.

Eccoli qua, i Secoli Bui. Altro che oscuro medioevo...

    

  

©2004 Franco Cardini, tratto da Avvenire del 7 ottobre 2004.

    


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